Tutti riconosciamo il tipico suono del caffè che sale nella caffettiera moka, quel gorgoglio che spande un aroma intenso per tutto l’ambiente. Ma quanti di noi conoscono la storia di questa straordinaria invenzione? E quanti tipi di caffè esistono? Come si prepara il caffè con la moka? Questa e altre curiosità vi saranno svelate in quest’articolo, per veri intenditori!
Il caffè con la macchinetta veniva preparato in diverse parti del mondo a partire dalla sua diffusione, attorno al 1600. Conosciutissimo il caffè turco, per esempio, preparato in modo particolare con la Ibriq, dove si versa il caffè in polvere e lo si fa bollire nell’acqua. Un procedimento che richiede una certa perizia e che non viene bene a tutti.
L’ideale era quindi separare i fondi dal caffè da bere. Vi si riuscì attorno al 1800 quando in Francia fu inventato il Samovar, un privilegio per pochi ovviamente. Seguirono diverse ulteriori invenzioni che consentivano di separare la bevanda dal fondo del caffè, ma la svolta, dopo quella della caffettiera napoletana, si ebbe solo nel 1933 quando Bialetti, imprenditore nel ramo dell’alluminio, inventò la moka.
Preparare il caffè con la macchina da caffè moka non è difficile, basta prenderci la mano e si otterrà un ottimo caffè. Ci sono però dei trucchetti per ottenerne di perfetti.
C’è chi dice che il caffè va pressato, chi sostiene il contrario, insomma, la preparazione della moka perfetta ha diverse scuole di pensiero. In teoria, però, il procedimento è davvero molto semplice: si mette l’acqua nella base, si posiziona il filtro, si mette i caffè in polvere, si avvita bene e si mette sul fornello.
Tutto qui? Eh no, magari! A prescindere dal procedimento semplice, sono tanti gli accorgimenti che determinano la buona riuscita del vostro caffè con la moka. Il primo errore che non bisogna commettere è quello di bere un caffè fatto con una moka nuova di zecca o che non viene utilizzata da tempo.
Nel primo caso sarà sufficiente preparare qualche caffè “a vuoto”, che quindi butterete via, al fine di togliere il gusto metallico della caffettiera, facendo sì che si impregni dell’aroma del caffè. Nel secondo caso potrete lasciare del caffè in polvere dentro la moka al fine di mantenerne l’aroma e quindi di non cambiare il gusto.
Ovviamente una volta che si decide di riutilizzarla lavatela comunque bene e fate un caffè da buttare.
Il caffè più gustoso è quello appena macinato perché conserva un aroma davvero intenso. Un altro trucco è quello di versare l’acqua fino a ricoprire metà della valvola. Il filtro, invece, deve essere riempito di caffè fino al bordo, senza mai pressare e senza creare la classica montagnetta. E adesso una chicca: per ottenere un caffè davvero gustoso, l’acqua va messa calda nel serbatoio.
Qui potremo stare a parlare per ore perché le varietà di caffè sono davvero tante. Tra le miscele più diffuse e conosciute, di sicuro c’è l’Arabica che, attualmente, rappresenta oltre il 7% di produzione mondiale di caffè. Ha un profumo intenso e un colore facilmente riconoscibile, sul nocciola.
Altra miscela è la Robusta, che ha un gusto intenso e deciso, ricco di caffeina. Il caffè che se ne ottiene è più amaro e forte, la crema ha un colore marrone che vira verso il grigio.
Parlare del classico tiramisù è troppo banale, sebbene si tratti di un dolce davvero delizioso, ormai chiunque sa come si prepara. Ma l’uso del caffè in cucina non si limita solamente ai dolci. Col caffè si possono preparare deliziosi risotti, ma anche tagliatelle dal gusto deciso, squisite zuppe.
Tra i secondi, invece, vi suggeriamo un gustoso arrosto con caffè e cipolle o un manzo con crema di caffè, secondi ricchi di gusto e ottimi per stupire gli invitati.