L’Emilia-Romagna? Uno dei territori dove si mangia meglio al mondo. E non potrebbe essere altrimenti. Stiamo parlando di una delle regioni d’Italia dove c’è un’altissima concentrazione di ingredienti freschi, di attenzioni verso i prodotti della terra, in cui la cucina proviene dall’influenza contadina. Ma è ancora oggi in grado di innovarsi, per stupire… con gusto. Ed è questo il caso del Ristorante Osteria della Capra, dove si propone una cucina tradizionale innovativa, di cui vi parleremo, menzionando anche i grandi classici emiliano-romagnoli.
Il fatto che la cucina emiliano-romagnola sia definita tra le migliori al mondo non dovrebbe sorprenderci, tutt’altro, perché anche la rivista Forbes ha incensato questo territorio, con particolare focus sulle “Grandi Cinque”, ovvero Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Ciò non toglie che anche nelle altri città il livello di preparazione dei cibi e della qualità degli ingredienti sia altissimo: pensiamo a Ferrara, il territorio dove si mangia la salama da sugo, o ancora Rimini, famosa per la cucina di mare, più che di terra, e dove piadine e cassoni permettono ai turisti di fare un pranzo al volo, con estremo piacere.
Dobbiamo fare un distinguo, però, doveroso perché la “lotta” al tortellino e al cappelletto è praticamente dietro l’angolo. E se non ci credete, le differenze ci sono anche tra i tortellini modenesi e bolognesi, e ancora i cappelletti reggiani o gli anolini parmensi. Spostandoci verso il mare, l’Emilia-Romagna non perde affatto il suo caposaldo: a Rimini si mangiano ottimi cappelletti e cappellacci, mentre Ferrara è la patria dei caplaz, ovvero i cappellacci di zucca conditi con ragù o con burro e salvia.
Ogni regione ha la sua specialità, ma è in Emilia-Romagna che si concentra una particolare differenza di gusto tra le province, dove inoltre ci sono tantissimi prodotti tipici da scoprire. Se siamo a Modena, l’aceto balsamico è un must. A Reggio, il parmigiano reggiano. A Parma, il prosciutto crudo. E la cosa bella è che la tradizione culinaria di questa regione non ha mai tradito se stessa.
Forse siamo un po’ di parte, ma non è facile elencare tutti i piatti della cucina emiliano-romagnola da provare. La pasta fresca ha fatto il giro del mondo, letteralmente: la lasagna, i passatelli, i tortellini, i tortelloni… c’è solamente l’imbarazzo della scelta. Iconiche, a dir poco, sono le lasagne alla bolognese, o le tagliatelle con ragù bolognese. Ma ogni pasto che si rispetti in Emilia non può che iniziare con un giro di antipasti a base di tigelle e gnocco fritto, o crescentine. Molti dei nomi cambiano in base alla provincia. Sapete, però, cosa non cambia? La bontà: qua si mangia bene ovunque, e senza timore di rimanere scontenti (o digiuni, impossibile).
E, a proposito di dove mangiare in Emilia-Romagna, non possiamo non citare il Ristorante Osteria della Capra, che si trova a Reggio Emilia, nei pressi di Barco di Bibbiano, e dove l’autentica cucina emiliana viene esaltata con sapori conosciuti, ma nuovi. Dal 1987 ad oggi, questo ristorante è un enorme punto di riferimento per un pranzo di lavoro in un contesto raffinato ed esclusivo, o una cena in famiglia, con la propria anima gemella, per deliziare il palato con gusti da non perdere.
E, in effetti, basta dare un’occhiata al menù per ritrovare tutto il piacere della buona tavola emiliana: gli ingredienti sono di stagione, selezionati con cura, e rezdora e chef lavorano in sinergia per soddisfare tutti i palati, anche e soprattutto i più esigenti. Tra le proposte da non perdere il menù degustazione, un percorso gastronomico in più portate che prevede le specialità tipiche. Gli antipasti fanno già ben venire l’acquolina in bocca, come il tonno di coniglio, l’antipasto reggiano del dì di festa, con fiocco di culatello, ingrediente pregiatissimo, e cestino di crescentine, immancabile per assaporare i sapori di questa terra. Ma la vera poesia è il cappelletto secondo tradizione, fatto a mano come rezdora vuole, con “brodo di Cappone allevato a terra e manza italiana allevata al pascolo, e senza mangimi”. Il resto? Lo lasciamo scoprire a voi.