La cucina tradizionale è un’arte antica che si tramanda di generazione in generazione ed è un elemento distintivo di ogni regione d’Italia. Tramite la cucina è possibile risalire alla storia e alle radici culturali di una popolazione, fino ad arrivare alla nascita della ricetta.
Proprio la nascita della ricetta è spesso e volentieri legata a un fattore o a una necessità singolare che contribuisce ad aumentare ancora di più la portata mediatica della ricetta, per tramandarla così di generazione in generazione.
Oggi non siamo più legati alle tradizioni gastronomiche come lo eravamo in passato, ma questo non significa che non possiamo fare nulla per mantenere vivo il ricordo delle origini.
Entra così in gioco l’innovazione, legata alla cucina fusion e sperimentale, che si è diffusa molto negli ultimi anni grazie alla celebrità degli chef stellati e all’audience dei reality show e dei programmi televisivi basati sulla critica culinaria.
L’innovazione ha il compito di trovare nuovi sapori, accostamenti, ingredienti e colorazioni che siano in grado di stupire i propri ospiti, specialmente quando si parla di ristorazione.
In questo modo, molto spesso, i piatti della cucina tradizionale locale, nelle loro ricette storiche, vengono riproposti dagli chef in chiavi rivisitate, con l’aggiunta di ingredienti e sapori che renderanno ancora più unici i piatti per i loro ospiti.
Rivisitare la cucina tradizionale locale può sembrare un gesto sconsiderato ma dà la possibilità di riscoprire i trucchi delle nostre nonne riproponendoli con gusti e sapori moderni.
Risolta la diatriba tra innovazione e tradizione, dove abbiamo scoperto che possono coesistere e sostenersi a vicenda, scopriamo ora 6 piatti e ricette uniche che hanno subito un processo di rivisitazione in chiave moderna, con nuovi gusti e sapori.
Siete pronti? Cominciamo subito.
Abbiamo così raccolto in questa sezione sei ricette che sono state rivisitate da alcuni chef dell’eccellenza della ristorazione italiana che dovrebbero essere assaggiate.
La storica ricetta tradizionale piemontese dei ravioli del plin è stata rivisitata dai ragazzi di Wi.De Quadrilatero, ristorante nel centro di Torino, famoso per la sua cucina gourmet e l’arte della mixology. All’interno del loro sito web potrete scoprire tutti i dettagli delle loro sperimentazioni e rivisitazioni in tema di cucina tradizionale piemontese e non solo, con la possibilità di riservare un tavolo per una piacevole serata di gusto in pochi semplici click.
Come anticipato, lo chef Enrico Indellicati propone i famosi ravioli del Plin piemontesi nella sua moderna veste, con l’aggiunta di una crema al latte (la ricetta è segreta e non ci è stata rivelata), il thè matcha, il limone e una spolverata di nocciole, dall’antica tradizione delle Langhe.
Un primo piatto dalla tradizione storica, rivisitato in chiave agro dolce con contaminazioni in stile anglosassone, grazie alla presenza di numerosi ingredienti provenienti dal classico thè delle ore 17.00 dell’Inghilterra.
La storica ricetta è stata rivisitata all’interno del ristorante Imàgo di Roma. Lo chef Francesco Apreda aggiunge agli ingredienti tradizionali che tutti conoscono della pasta e patate, il curry e il granchio.
Il curry sostituisce il pepe nero insieme al miso rosso.
Ci troviamo all’interno di un terreno minato, in quanto la Campania vanta alcune ricette della tradizione molto complesse e sperimentate attraverso i secoli, che non è facile modificare o manipolare.
L’artefice di questa rivisitazione è lo chef Pietro Parisi del ristorante Era Ora a Palma Campania. Ha trasformato il ragù napoletano in ragù di polpessa, tagliata in pezzi di medie dimensioni e messa a soffriggere per 30 minuti.
Al termine della cottura viene fatta un’aggiunta di vino bianco della tradizione locale a chilometri zero e del pomodoro, tipico del sarnese.
Ci troviamo sempre su un terreno molto difficile, in quanto il Lazio, come la Campania, prevede alcune ricette che sono storiche e molto insidiate all’interno della tradizione popolare.
Lo Chef Marco Sacco aggiunge al guanciale del prosciutto della Val Vigezzo. Usa come pasta i tagliolini all’uovo ed impiatta scenograficamente facendo cadere da un guscio d’uovo la salsa con del gin del Lago Maggiore.
lo chef stellato Cristina Bowerman inzuppa i savoiardi nel caffè con la crema inglese e ricopre tutto con una sfera di cioccolato ed una spuma leggera di Marsala. Il colpo d’occhio è sorprendente al momento dell’impiattamento, ve lo assicuriamo.
Altro piatto tipico della cucina tradizionale piemontese rivisitato dallo chef Antonino Cannavacciuolo. Al posto di esaltare il vitello, esalta il tonno fresco con salsa di soia realizzata con tuorli d’uovo, aceto e polvere d’acciuga.
I piatti della cucina tradizionale locale rivisitati sono molti di più e abbiamo cercato di mostrarvi quelli che ci hanno colpito di più per impiattamento, colpo d’occhio e stravolgimento della ricetta.
Se siete dei fan della cucina tradizionale locale, la cucina moderna può sembrare un po’ troppo spoglia e minimalista per voi. Ma non dovete lasciarvi scoraggiare! Fortunatamente, ci sono stili di rivisitazione della cucina tradizionale locale che vi piaceranno indubbiamente.
Gli antichi sapori di questi piatti tipici si fondono con sapori più soffici e morbidi creando pietanze davvero uniche. A volte, per far funzionare un’idea, non è necessario inventare nulla di nuovo. Basta aggiungere qualcosa. Si chiama “ritorno alla tradizione”, ed è il modo migliore per rivisitare la cucina del posto e consolidarla come un marchio distintivo.
Queste rivisitazioni puoi provarle anche a casa, con i giusti utensili e semplici consigli che potrete leggere all’interno di questo nostro articolo.
Tradizione e rivisitazione finalmente possono camminare di pari passo senza darsi delle spallate l’uno con l’altro. Un po’ come i deejay creano dei meravigliosi remix di canzoni degli anni 80 dando modo ai giovani di poter conoscere anche pezzi che hanno fatto la storia.
Così anche per i nuovi piatti innovativi creati e basati sulla cucina tradizionale locale nostrana.