Mangiare è sempre stato un piacere oltre che un bisogno primario dell’uomo. Di conseguenza l’arte culinaria è stata una delle prime che l’uomo ha sviluppato.
Tanti i metodi e le tecniche di cottura alimenti conosciute e usate nei secoli. Tra queste la cottura a vapore. Usata da secoli presso le popolazioni orientali, è stata rivalutata molto in occidente negli ultimi anni grazie all’importazione della cucina orientale e alla crescente attenzione per uno stile alimentare sano ed equilibrato. Oggi è considerato il metodo di cottura migliore per ottenere cibi sani e leggeri.
Sana ma apparentemente poco gustosa, la cucina a vapore è in realtà capace di offrire non solo cibi ricchissimi di nutrienti che si perdono con altri metodi di cottura ma anche cibi belli a vedere e veramente gustosi!
Scopriamo dunque insieme tante curiosità sulla cucina a vapore! Una volta apprese, ti verrà voglia di metterti ai fornelli e provarla o di cercare un ristorante di cucina orientale o locale che la propone!
La cottura a vapore è una tecnica di cucina che, come dice il nome stesso, sfrutta il vapore per portare i cibi a cottura. La cottura a vapore sfrutta la convezione, ossia la circolazione dell’aria e dell’acqua innescata grazie al riscaldamento: gli alimenti si cuociono così assorbendo l’umidità dell’acqua o del brodo. Senza essere posti a contatto con acqua né con altri liquidi o grassi, i cibi vengono cotti all’interno di un cestello o recipiente forato che viene posto dentro un recipiente con uno strato di acqua (o brodo) che permette così di cuocere a vapore.
Perché dovremmo preferire cucinare a vapore gli alimenti invece che adottare un altro metodo di cottura?
Sicuramente non per i tempi di cottura che, dopo vedremo, non sono i più rapidi: talvolta sono uguali a quelli di altre tecniche di cottura e altre volte sono anche più lunghi.
La risposta è che cucinare al vapore fa bene alla salute veramente!
La cottura a vapore è veramente il metodo di cottura più salutare in assoluto per tanti motivi:
Per saperne di più puoi leggere questo articolo di SmartFood IEO sui benefici del cucinare i cibi al vapore
Esistono due tecniche per la cottura al vapore:
Si può cucinare al vapore sul fornello usando le tradizionali vaporiere a cestelli in bambù, tipiche della cultura orientale: dei cestelli in bamboo vengono posti all’interno di una pentola con un certo livello di acqua portata a bollire. Il principio di funzionamento è lo stesso del caso in cui al posto del cestello in bamboo se ne usi uno in acciaio.
E’ un metodo a cui può ricorrere chiunque senza aver bisogno di particolari strumenti in cucina. Ha però dei limiti che possono scoraggiare qualcuno: occorre controllare spesso l’acqua presente nella pentola e che questa non raggiunga mai il cibo e i tempi di cottura e non è possibile cucinare contemporaneamente più alimenti – a meno che non si decida di metterli nello stesso cestello o di usare dei cestelli di bamboo che si impilano ma è più complicato controllare che tutti i cibi si cucinino per bene.
Si può cuocere a vapore usando una vaporiera elettrica. In questo caso rispetto alla cottura a vapore su gas:
Si può usare la pentola a pressione per cuocere al vapore con i vantaggi di tempi di cottura rapidi e la capacità di intenerire gli alimenti più tenaci ma con lo svantaggio di cucinare a temperature più alte rispetto alla vaporiera tradizionale e una cottura parzialmente a contatto con l’acqua.
Oggi è possibile anche la cottura al vapore nel microonde grazie alla presenza sul mercato di forni microonde combinati che la rendono possibile.
In questo caso o si adopera la vaporiera in dotazione al microonde o, se il forno non è già dotato di vaporiera, si usano contenitori adatti alla cottura a vapore in microonde composti da un fondo, un cestello e un coperchio: nel fondo si versa un po’ d’acqua, mentre nel cestello s’inseriscono gli alimenti e lo si chiude con il coperchio per poi avviare la cottura!
Il tempo è denaro. Spesso si ha poco tempo da dedicare alla cucina. Per ottimizzarlo la cottura al vapore del cibo è un’ottima soluzione, perché richiede relativamente pochi minuti e permette di dedicarsi ad altro mentre il cibo si cuoce. Basta tagliare gli alimenti in pezzi piccoli, di ugual misura, porli nel cestello quando l’acqua raggiunge la piena ebollizione e non aprire il coperchio durante la cottura. Se si dispone di più cestelli o di una vaporiera elettrica, si possono cucinare al vapore contemporaneamente più cibi, scegliendo di riporre quelli più coriacei nei cestelli più bassi, vicini al fondo.
A seconda della tecnica usata per la cottura a vapore e degli alimenti da cuocere, il tempo può variare.
Tra i metodi più veloci ci sono la cottura al vapore in microonde e quella nella pentola a pressione (che riduce i tempi del 60% circa). La cottura al vapore con vaporiera elettrica o a gas e la cottura al vapore con cestello classico o in bambù richiedono più tempo.
Gli alimenti che cuociono più in fretta sono le verdure tagliate a cubetti e i piselli (dai 3 ai 5 minuti con i metodi tradizionali). Si possono cucinare al vapore pure le carni ma bisogna attendere dai 10 ai 20 minuti. I pesci sono i cibi preferiti – e più noti – della cucina a vapore. Tra questi, i più veloci da cuocere sono i gamberi (5 minuti), i filetti richiedono circa 10 minuti mentre il pesce intero ne impiega circa 20 minuti. Alcuni alimenti poi possono impiegare più tempo rispetto ad altre cotture, come il riso che richiede anche 40 minuti.