Cosa guardiamo quando stiamo per comprare una bottiglia di vino? Magari pensiamo agli abbinamenti, ai piatti con cui provarlo, o ancora al tipo di vino che ci piace di più: c’è chi predilige un rosso corposo e chi una bollicina frizzante. Ma, negli ultimi tempi, uno dei fattori che influenza la vendita (o meno) di una determinata bottiglia è il packaging. Si è sempre detto, del resto, che anche l’occhio vuole la sua parte. Packaging, marketing, comunicazione: tutto questo consente di vendere in modo accattivante, conquistando il cliente sin da subito.
Ma come scegliere tutto? Con uno studio grafico che si intende di etichette, packaging e comunicazione business vino come Creostudiofvg: è specializzato nel design di etichette, imballi e altri packaging, e offrono un servizio di comunicazione integrata per promuovere vini, grappe, distillati e olio EVO. Non solo: c’è la possibilità di richiedere fotografie dedicate alla comunicazione sui social media, dove l’estetica, purché accompagnata dalla sostanza, è tutto.
Premessa: non sono tantissimi gli esperti del settore. Quindi, la maggior parte delle persone acquista una bottiglia di vino seguendo i propri gusti, magari limitandosi, come abbiamo detto poc’anzi, alla scelta tra rosso e bianco. C’è un fattore che influenza l’acquisto, ovvero il packaging: sul piano di marketing, è estremamente importante, poiché permette di attirare nuovi clienti. L’intento delle aziende, tra l’altro, è anche quello di differenziarsi dalla massa, personalizzando le etichette.
Osserviamo le etichette dei vini quando ci rechiamo al supermercato o in enoteca: a primo impatto, non possiamo che notare stili e grafiche ben diverse tra loro, talvolta classiche, spesso fantasiose, con l’intento di incuriosire i consumatori a una prima “occhiata”. Persino alcune concessioni stravaganti consentono di realizzare etichette creative per il vino. In tal caso però bisogna considerare il proprio brand, perché strutturare la comunicazione non è affatto semplice.
Non è solo una questione di marketing, né di estetica. Proprio così, perché c’è un aspetto che finora non abbiamo trattato, ed è la sostenibilità. Il vetro si fa più scuro, ma soprattutto più leggero, e spesso la chiusura è a vite, anziché con il classico sughero. Bottiglie, tappi, etichette: la parola d’ordine è (anche) green. Puntare a materiali riciclati e riciclabili non solo consente all’azienda di risparmiare, ma è un modo concreto per conquistare una fetta importante di pubblico. Perché i consumatori sono sempre più interessati a fare la differenza per il pianeta.
Il termine packaging è riferito all’involucro di un prodotto. Ma se nel passato era limitato proprio a questo, ovvero al processo e ai materiali utilizzati per l’involucro, oggi il packaging è un concetto molto più ampio, che include tanti step importanti, tra cui l’ideazione e la progettazione dell’involucro come strumento di marketing. Potente, aggiungiamo.
Come detto prima, il packaging arriva a influenzare positivamente (o negativamente) i consumatori: quando è sostenibile, permette all’azienda di mostrare un proprio valore importante, e dunque migliorare la riconoscibilità del prodotto. Ma è anche un modo per differenziarsi. Dal momento in cui ci sono delle normative a cui prestare attenzione, è importante farsi guidare da uno studio grafico esperto del settore.
Creostudiofvg, per esempio, è stato fondato da Emanuela Serato nel 1999, e l’esperienza maturata presso lo studio Fischetto Design di Udine le ha permesso di specializzarsi nel design di etichette per il vino. Più di 20 anni di esperienza nel branding & packaging design consentono al team di essere un punto di riferimento importante per tutti coloro che vendono vino e che hanno il sogno di differenziarsi dalla massa.
Gli step per riuscire a creare il proprio packaging sono tanti, a partire dallo studio del target – che influenza etichette “giovanili” o più creative o ancora classiche, eleganti, professionali – fino all’azienda in sé. Molte piccole e medie imprese in Italia hanno comunque una lunghissima storia alle spalle, dei valori: è la storia a rendere grande un’azienda, a fare il vino “buono”. Ed è l’identità che bisogna vendere ai propri clienti: coerente, definita, unica.