Oggi, si sente sempre più spesso parlare, nell’ambito di quelle che sono le misure messe in atto per salvaguardare l’ambiente, di agricoltura organica e rigenerativa, ma in molti ignorano di cosa si tratti.
Navigando tra le varie pagine web abbiamo constatato che, nonostante l’argomento sia piuttosto al centro di vari dibattiti, la confusione su questa tecnica di agricoltura resta ancora alta.
Vediamo nello specifico tutto ciò che bisogna sapere in merito a questo argomento affinché si abbiano le idee chiare.
Agricoltura rigenerativa cos’è
Si tratta di una tecnica di agricoltura antica quanto moderna che ha come finalità quella di sfruttare il terreno per cogliere i frutti, ma anziché impoverirlo lo arricchisce.
Se, infatti, fino a qualche tempo fa a farla da padrona era l’agricoltura intensiva, ovvero un modello di coltivazione in cui l’obiettivo principale era quello di sfruttare al massimo il terreno utilizzando in quantità spropositata pesticidi, fertilizzanti, irrigazioni eccessive per massimizzare le rese e impoverire il terreno, oggi con questo tipo di agricoltura organica, le cose sono cambiate apportando una serie di benefici all’ambiente.
In base a quanto appreso ci si chiede quali sono le tecniche dell’agricoltura rigenerativa che vengono utilizzate per far sì che il terreno non venga impoverito.
Per riuscire a far in modo che la terra torni alla sua piena efficienza, è necessario agire direttamente sui minerali, sostanze fondamentali per la fertilità del suolo.
In pratica, vengono messe in atto una serie di operazioni che permettono di rigenerare la terra, arricchendola nuovamente in modo tale da ospitare piante sane con frutti di alta qualità.
Come funziona l’agricoltura rigenerativa
La prima cosa che viene fatta è quella di valutare lo stato di impoverimento del suolo, dopodiché si procede con la messa in atto di tecniche agricole tradizionali, tra queste annoveriamo la rotazione nonché gli avvicendamenti delle colture.
Inoltre, gli interventi di mezzi meccanici vengono limitati di gran lunga e per poter nutrire il suolo vengono impiegate delle soluzioni biologiche, stessa cosa per difendere le piante dai parassiti.
Da come si può intravedere dunque, le tecniche che vengono utilizzate per questa tipologia di agricoltura organica, sono di carattere antico ma anche moderno al fine di ottenere prodotti di qualità ma senza intaccare l’ambiente: permacultura, pasture cropping, holistic management, agroforestazione, sono solo alcune di esse.
Quali sono i benefici che si traggono da un’agricoltura rigenerativa
Bisogna tener presente che, se si opta per questa tecnica è necessario sottolineare che i tempi per riconvertire i terreni e ottenere così vari benefici sono piuttosto lunghi, ma di sicuro l’ambiente ne trarrà un grosso vantaggio.
Vediamo nello specifico i vantaggi che possono scaturire prendendo in considerazione il modello di agricoltura rigenerativa:
Puntare su un’agricoltura rigenerativa, dunque, è l’obiettivo su cui si stanno concentrando molte imprese.
Infatti, secondo uno studio eseguito qualche tempo fa è stato dimostrato che, al giorno d’oggi la messa in atto di questo modello sta interessando diversi milioni di ettari di terreno in diverse nazioni.
Grazie a questa tecnica, è possibile affrontare i cambiamenti climatici, ridurre le emissioni nocive e favorire d’altro canto sostenibilità nonché biodiversità ambientale.
Da come si può facilmente notare, con la messa in atto di tale modello di agricoltura, il rispetto e la tutela dell’ambiente sono al primo posto.
Tuttavia, per poter trarre i benefici sopra indicati occorre un po’ di tempo, almeno 3-5 anni.
Nel primo periodo quindi, l’agricoltore rischia di perdere il raccolto e di sostenere d’altro canto costi di gestione un po’ elevati, ma con l’aiuto di incentivi e sovvenzioni che la regione offre, sarà più agevolato.