Il margarita è un drink che possiamo trovare in tutti i cocktail bar, semplice ma buonissimo, realizzato con una base di tequila, liquore, arancia, lime o succo di limone. Ciò che rende speciale un margarita è proprio la tequila che viene utilizzata, perché ne esistono diverse tipologie come si può vedere su uno shop online di tequila. Un margarita può avere numerose varianti, può contenere frutta miscelata e succhi di frutta di diversi gusti. Vista la sua semplicità di preparazione, il margarita è un cocktail che si può ricreare facilmente in casa, basta avere gli strumenti giusti e un po’ di conoscenza sugli alcolici. Questo cocktail viene associato al Messico, dato che le sue origini sono messicane, così come la tequila che viene utilizzata per realizzarlo. Non a caso il margarita è presente in tutti i ristoranti messicani e si gusta spesso con nachos, quesadillas o burrito. In questi ristoranti specializzati è possibile trovare margarita di tutti i gusti e colori, da bere sia in orario aperitivo, che a cena o durante il dopocena.
Se i biscotti con pasta di zucchero non possono mancare alle feste dei bambini, gli adulti prediligono i cocktail e gli stuzzichini. Organizzare una festa a casa può sembrare difficile, ma in realtà basta organizzarsi in anticipo e acquistare tutto ciò di cui c’è bisogno per renderla eccezionale. Dalle decorazioni agli strumenti per preparare un cocktail, in modo da poter fare un buon margarita per gli ospiti. A differenza di altri cocktail, il margarita mette d’accordo tutti, perché il suo sapore non è forte, né troppo dolce né troppo salato. Si tratta di un drink storico con un ingrediente chiave: la tequila. Fa parte dei cocktail sour, drink preparati con un distillato e succo. Il suo sapore ci porta in Messico e non è altro che un’evoluzione del classico shot di tequila, sale e limone.
Il nome “Margarita” deriva da Marjorie King, attrice americana dei primi anni del Novecento, che non amava nessun tipo di alcolico, tranne la tequila. Un barman inventò questo drink appositamente per l’attrice e da qui in poi venne servito come aperitivo, per cena, dopocena, a tutte le ore del giorno. Non è un cocktail forte e con un tasso alcolico alto, gli ingredienti sono pochi e facilmente reperibili. Per fare un margarita servono 3,5 cl di tequila, 1,5 cl di succo fresco di lime o limone (indifferente) e 2 cl di triple sec. La procedura per prepararlo è altrettanto semplice: si inizia aggiungendo del ghiaccio in un bicchiere da margarita (a coppa) per 2 minuti, in modo da raffreddarlo. Una volta che il bicchiere è freddo, si toglie il ghiaccio e si usa una fetta di lime per bagnare metà del bordo del bicchiere. Il bordo della coppa va immerso nel sale, per poi essere girato velocemente. L’eccesso di sale va tolto e si può aggiungere la bevanda: prima si spreme un lime o un limone in modo da filtrare il succo, poi vanno aggiunti gli altri ingredienti e del ghiaccio in uno shaker che va scosso per almeno 12 secondi.
Abbiamo visto quali ingredienti servono per realizzare il margarita e la tequila è senza dubbio quella su cui bisogna prestare particolare attenzione. La marca di tequila che acquistiamo può cambiare il gusto del nostro cocktail, quindi se decidiamo di preparare il margarita a casa, assicuriamoci di fare la scelta giusta. Tra le marche migliori che si trovano sul mercato ci sono: Patrono – Anejo Tequila, Don Julio – Reposado Riserva Tequila, Jose Cuervo – Tequila 1800 Reposado, Villa Lobos – Tequila Anejo, Sauza – Tequila Gold, Olmeco – Tequila bianca.
Questi tipi di tequila per margarita hanno delle differenze, per fare un cocktail davvero perfetto è meglio scegliere la tequila bianca o d’argento. Il sapore di queste due è più forte e si mescola bene con gli altri ingredienti. Se non si ama la tequila, si può sostituire con la vodka ma il sapore è ovviamente diverso, più leggero e terroso. Sradicare la ricetta originale non conviene, il margarita è un cocktail facile da preparare proprio per via dei suoi ingredienti sicuri e non interscambiabili. Solitamente viene servito in un bicchiere cambiato anche sombrero, per via della forma a coppa che poggia su uno stelo e ricorda il copricapo messicano.