Un consumo moderato di vino, abbiamo visto, può portare anche a una serie di benefici per la nostra salute. Ma non è di salute che vogliamo parlare di oggi, ma di quelli che sono i vini italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. Il vino, infatti, rappresenta uni dei prodotti più esportati in tutto il globo e vale la pena vedere quali sono i tipi più ricercati e da quali paesi arrivano le maggio richieste.
Il paese al mondo verso il quale l’Italia esporta il maggior quantitativo di vino sono gli Stati Uniti, seguiti da Regno Unito (per una cifra di affari intorno ai 760 milioni di euro all’anno), Giappone e Cina. Una delle notizie più sorprendenti e che ha impattato sul numero di ordini arrivati dagli Stati Uniti è stata la scoperta del vino rosato che, fino a poco tempo fa, sembrava inimmaginabile. I vini rosati più apprezzati sono il Bardolino e il Chiaretto.
Le esportazioni di rosé aumentano vorticosamente nella stagione estiva, essendo un vino da consumare fresco, ma il successo è dimostrato da un aumento delle vendite totali del 17% per i rosé italiani. Un prodotto da sempre ritenuto abbastanza di nicchia, ma che ha beneficiato del grande successo a livello mondiale di tutti i vini che rientrano nella categoria delle bollicine e degli spumanti in generale.
Il vino italiano più richiesto e apprezzato negli Stati Uniti è il Chianti: questa non è assolutamente una novità, tanto che ormai guida la classifica dei vini italiani più venduti all’estero da numerosi anni. La crescita, negli ultimi anni, è stata addirittura del 17% in generale, ma le marche Dop hanno visto una crescita del 13%.
Al second posto dei vini più esportati c’è il Brunello di Montalcino che si presta a essere un vino da esportazione in quanto, ad esempio, la sua vendita oltre i confini nazionali riguarda il 70% dell’intera produzione (15% del mercato asiatico).
Il Verdicchio è in assoluto il vino bianco più apprezzato dagli italiani, ma allo stesso tempo dagli appassionati di vino di tutto il mondo. Questo prodotto marchigiano, infatti, è reso unico da quelle che sono le sue qualità organolettiche che gli consentono di sposarsi idealmente sia con la carne rossa che con il pesce, rendendolo così un vino altamente versatile per ogni tipo di cucina. Qualità che gli hanno dato il soprannome di “bianco vestito da rosso”.
Un vino che può vantare oltre 600 anni di storia e che, solo nel 2018, è apparso in oltre 10 milioni di bottiglie (metà produzione) in giro per il mondo per un giro d’affari di circa 56 milioni di euro.
Per quanto riguarda i vini rossa che hanno un certo peso e corpo, si deve registrare il sorpasso nelle vendite dell’Amarone della Valpolicella i danni del Barolo delle Langhe. Le motivazioni sono da ricercare nella crescente domanda di questo vino da parte dei consumatori cinesi che, negli ultimi anni, rappresentano ormai il 30% delle esportazioni di questo vino veneto. I vini piemontesi come il Barolo, comunque, restano sempre tra i rossi più richiesti con una percentuale del 18% dei vini esportati dal nostro paese.
Tra i vini italiani quello che sta conquistando sempre più fasce di mercato è il Prosecco che è ormai un prodotto in grande crescita. Questo successo è dovuto a tanti fattori, ma soprattutto da quello che è stato lo storico sorpasso delle bollicine italiane ai danni dello champagne francese.
Non a caso, soltanto negli Stati Uniti i vini frizzanti e gli spumanti italiani rappresentano da soli il 22% delle etichette di casa nostra esportate oltreoceano. In particolare, restando nel nord America, è in Canada che si registrano i successi maggiori degli spumanti italiani: nel primo trimestre dell’anno sono arrivate qui bollicine made In Italy per 7,1 milioni di euro (5 dei quali dal prosecco).